Tradizioni dell'uovo di Pasqua

Compleanni e ricorrenze
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crispi
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Tradizioni dell'uovo di Pasqua

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Tratto da “Gazzetta Eubiosia” periodico di informazione della fondazione di ANT Italia Onlus


L’Uovo di Pasqua

L’uovo rappresenta la Pasqua in tutte le sue forme: di cioccolato, zucchero o cartapesta.
Le uova hanno sempre rivestito il simbolo della vita in sé, del mistero, della sacralità.
Secondo culti pagani, il Cielo e la Terra erano due metà dello stesso uovo; Greci, Cinesi e Persiani scambiavano uova come dono per le feste Primaverili; gli Egizi vi identificavano il fulcro dei 4 elementi dell’universo; gli Israeliti donavano uova agli amici per i compleanni.
Gli antichi romani dicevano: “Omne vivum ex ovo”(Ogni essere vivente deriva dall’uovo).
Le uova erano viste come simbolo di fertilità e dotate di poteri speciali: interrate sotto casa per tenere lontano il male, portate in grembo dalle madri per sapere il sesso dei figli e calpestate dalle spose prima di entrare nella nuova dimora. Con l’avvento del Cristianesimo divennero simbolo della Resurrezione di Cristo, della rinascita dell’uomo stesso. Si narra che Maria Maddalena si presentò all’imperatore Tiberio per regalargli un uovo dal guscio rosso, testimonianza della resurrezione di Gesù e che Maria, Madre di Cristo, portò in omaggio a Ponzio Pilato un cesto pieno di uova per implorare la liberazione di Suo Figlio. Oggi ritroviamo in molte tradizioni l’uso delle uova per celebrare la Pasqua: i popoli slavi le dipingono per donarle come simbolo di buon auspicio e fertilità; in Germania si nascondono uova colorate in giardino o in casa e si invitano i bimbi a cercarle, dicendo che le hanno lasciate i leprotti. Anche in Francia si nascondono uova dipinte e si narra ai bambini che sono state lasciate dalle campane volate a Roma la notte di Venerdì Santo. Nei Paesi Scandinavi è tradizione fare giochi con uova sode; andare in chiesa con un uovo aiuta a smascherare le streghe; mentre un uovo, lasciato nel campo arato aiuta ad avere un abbondante raccolto. Gli ortodossi celebrano la ricorrenza dei morti il venerdì dopo Pasqua; in tale occasione si colorano le uova di rosso per metterle sulle tombe, come augurio di felice vita ultraterrena per i cari sepolti. Questa tradizione è legata ad una leggenda che narra di Maria, abituata a far divertire Gesù Bambino con delle uova colorate: il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro, lo trova aperto e sul ciglio scorge delle uova rosse.

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